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Blumen

di Helmut Langestoss
traduzione e adattamento di Luigi Tontoranelli
con Miana Merisi e Luigi Tontoranelli
regia Maria Assunta Calvisi
disegno luci Stefano De Litala
organizzazione Luana Brocato

produzione Effimero Meraviglioso con Sardegna Teatro

Siamo in un laboratorio in cui si realizzano lavori con fiori. E i fiori, Blumen in tedesco, sono i protagonisti ossessivi di questa pièce. Sono i fiori con tutto il lavoro che esigono, che hanno condizionato, quasi come un incubo, la vita dei due protagonisti.

Un uomo e una donna sulla soglia della maturità, due figli gemelli, un maschio e una femmina in età scolare, una casa, una vita tranquilla. Una storia come tante altre. La narrazione avanza e tra ricordi, qualche schermaglia amorosa e un po’ di gelosia, sentiamo di essere immersi in un ménage del tutto particolare. Così mentre per tutto il tempo continuano a creare corbeilles, corone e mazzi di fiori, scopriamo che la loro esistenza è chiusa, tormentata eppure felice.

I due gemellini non esistono. Parlano di amici che forse non ci sono e i vicini è meglio che non sappiano. Ma che cosa? E in una scena di agghiacciante flashback, scopriamo che i due gemelli sono loro, che si amano, ma sono fratelli e per questo sognano di poter andare un giorno sulla luna e scrivere “ti amo” là dove niente può essere cancellato. Andranno sulla luna a consacrare il loro amore? Chissà.

Blumen: la storia di una passione.